E' proprio il caso de "Il rito" in cui la prima parte è molto interessante poichè sembra che il regista cerchi di trasmettere qualche cosa di più in una pellicola di genere come quella basata sullo "indiavolamento": fin dai primi istanti si cerca di dare una spiegazione allo scetticismo quando si parla di possessione del demonio.
Quest'aspetto è molto interessante ed è molto ben fatta la scena in cui un esperto Hopkins durante un'esorcismo è costretto a rispondere ad un'inopportuno cellulare.
Purtroppo poi quando si entra nel vivo ci si trova davanti ad un clone dell'esorcista, una copia è sempre inferiore all'originale e quindi si perde molto verso la seconda metà della visione.
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