Un film insolito è questo: da principio è complicato carpirne il "ritmo" ma poi si entra in sintonia e si inizia ad apprezzare lo stile.
Non rimarrà nella storia ma si lascia vedere.
Ciò che colpisce maggiormente è lo stuolo di attori che diverrano famosi negli anni a venire; solo per nominarne alcuni: Collin Farrel e Christop Waltz
domenica 27 marzo 2011
superman returns
Bieca operazione commerciale senza arte ne parte fatta a distanza di 19 anni dall'ultima interpretazione del povero Christopher Reeve. Malgrado il "cattivo" sia il bravissimo Kevin Spacey e il protagonista sia vagamente assomigliante all'originale, il film è terribilmente piatto e diviene ulteriormente noioso nelle svariate scene "smielate".
Il tutto è peggiorato dalla abnorme durata della pellicola: ben 154 strazianti minuti.
sabato 26 marzo 2011
Il discorso del Re
Bel film inglese e di conseguenza recitato in maniera eccelsa.
La storia, apparentemente minimalista, riesce ad accendere la fiamma dell'interesse nello spettatore unicamente grazie ai dialoghi ed alla storia che sembrerebbe povera (chi se ne frega di un re che balbetta) però è in grado di essere appassionante.
Merito degli attori? Merito del regista. Di entrambe le categorie.
La storia, apparentemente minimalista, riesce ad accendere la fiamma dell'interesse nello spettatore unicamente grazie ai dialoghi ed alla storia che sembrerebbe povera (chi se ne frega di un re che balbetta) però è in grado di essere appassionante.
Merito degli attori? Merito del regista. Di entrambe le categorie.
Il grinta
E' una buona pellicola ma dalle talentuose mani dei fratelli Coen mi sarei aspettato qualcosa che avrebbe lasciato maggiormente il segno.
Per l'amor del cielo gli interpreti sono bravi (e la bambina Hailee Steinfeld recita mostruosamente bene) però il film inizia bene e poi un poco si trascina con i classici clichè dello sceriffo buono e lo sceriffo cattivo che però è buono.
Comunque è un lavoro ben riuscito, si vede bene e con un'ottima fotografia. E' un film più che sufficiente.
giovedì 24 marzo 2011
L'uomo senza passato
E' molto strano questo film di Aki Kaurismäki, regista finlandese, ma non è una stranezza compiaciuta di un autore che vuol far vedere che è bravo ma piuttosto una particolarità di chi crea personaggi che assumono una loro peculiarità fuori dai canoni quasi da soli proprio come se fossero degli esseri umani veri.
E quindi ci sono personaggi come quello che guardiano che si comporta da aguzzino ma che invece lo si scopre che ammicca al protagonista quasi come se fosse un ruolo in cui ci è obbligato instaurando una specie di teatrino in cui il suo ruolo viene smussato fino a divenire un bonaccione.
Il bello di questo film non è tanto la storia dello smemorato protagonista quanto i personaggi strani che lo compongono tutti totalmente fuori dagli schemi ma non in maniera forzata. Ognuno di essi è "stonato" ma nel loro insieme il suono che esce dà vita a una cacofonia creata da una orchestra sgangherata ma che ha qualcosa di originale e commovente da trasmettere.
A prova di morte
Originariamente fa parte del progetto Grindhouse formato da due film 'A prova di morte' e 'Planet terror' di Rodriguez (altra chicca!).
In realtà esiste all'interno di questa "maratona" pure un trailer di una terza pellicola, inesistente all'epoca ma realizzata recentemente (per maggiori dettagli vedi machete).
Il termine grindhouse indica tutto ciò che è splatter, violento, un poco spaghetti-western e permeato di sesso. E questa "proiezione doppia" nasce come tributo a questo genere ma anche come riferimento ai veri spettacoli doppi che venivano proiettati nei cinema durante gli anni 50.
Naturalmente entrambe le pellicole sono veramente due gioiellini gran lunga migliori dei filoni a cui si ispirano.
Il bello di questi film è che entrambi si svolgono nello stesso "mondo" e quindi capita di vedere in "a prova di morte" la stessa infermiera che è coprotagonista di planet terror fare una comparsata veloce.
Tornando al film di Tarantino siamo di fronte ad un lavoro che non è stato molto considerato ma che invece mi ha folgorato: c'è un inizio lento senza colpi di scena interamente basato su dialoghi molto elaborati; c'è un colpo di scena traumatizzante ed improvvisamente si cambia registro e sembra che il secondo tempo sia composto da un episodio totalmente diverso fino a che ... lo spettatore si accorge dell'elemento "collante" della narrazione.
A mio parere questa giochetto è molto efficace come lo sanno rendere efficace i grandi e con questo trucchetto il film trae linfa che coglie impreparato chi non è non troppo smaliziato.
Il finale del film rende giustizia piena di tutta la frustazione che si accumula sotto forma di tensione durante i 3/4 della visione. Questo effetto catarchico è benzina adrenalinica che risveglia la simpatia nello spettatore e rende partecipe nella terrible "vendetta finale".
Un must, il miglior Tarantino nella sua forma migliore. Da vedere e (come ho fatto io) rivedere.
In realtà esiste all'interno di questa "maratona" pure un trailer di una terza pellicola, inesistente all'epoca ma realizzata recentemente (per maggiori dettagli vedi machete).
Il termine grindhouse indica tutto ciò che è splatter, violento, un poco spaghetti-western e permeato di sesso. E questa "proiezione doppia" nasce come tributo a questo genere ma anche come riferimento ai veri spettacoli doppi che venivano proiettati nei cinema durante gli anni 50.
Naturalmente entrambe le pellicole sono veramente due gioiellini gran lunga migliori dei filoni a cui si ispirano.
Il bello di questi film è che entrambi si svolgono nello stesso "mondo" e quindi capita di vedere in "a prova di morte" la stessa infermiera che è coprotagonista di planet terror fare una comparsata veloce.
Tornando al film di Tarantino siamo di fronte ad un lavoro che non è stato molto considerato ma che invece mi ha folgorato: c'è un inizio lento senza colpi di scena interamente basato su dialoghi molto elaborati; c'è un colpo di scena traumatizzante ed improvvisamente si cambia registro e sembra che il secondo tempo sia composto da un episodio totalmente diverso fino a che ... lo spettatore si accorge dell'elemento "collante" della narrazione.
A mio parere questa giochetto è molto efficace come lo sanno rendere efficace i grandi e con questo trucchetto il film trae linfa che coglie impreparato chi non è non troppo smaliziato.
Il finale del film rende giustizia piena di tutta la frustazione che si accumula sotto forma di tensione durante i 3/4 della visione. Questo effetto catarchico è benzina adrenalinica che risveglia la simpatia nello spettatore e rende partecipe nella terrible "vendetta finale".
Un must, il miglior Tarantino nella sua forma migliore. Da vedere e (come ho fatto io) rivedere.
domenica 13 marzo 2011
the fighter
E' un film sul pugilato tratto da una storia vera e che riguarda due fratelli e la loro famiglia sgangherata. The fighter è riuscito bene perché la trama è caratterizzata efficacemente da un insieme di personaggi veri ed originali: basta pensare alla madre ed alle figlie caricature viventi ma credibili. Poi c'è la fidanzata interpretata da una Amy Adams in grado passare dal ruolo della principessa di "come d'incanto" a ruoli ben più drammatici come questo.
Le scene di lotta sul ring sono una parte minima della storia che ci viene mostrata ma non per questo il film ne risente. Insomma il risultato è la rappresentazione di una storia drammatica complessa ed articolata che ne vale la lunga visione.
Le scene di lotta sul ring sono una parte minima della storia che ci viene mostrata ma non per questo il film ne risente. Insomma il risultato è la rappresentazione di una storia drammatica complessa ed articolata che ne vale la lunga visione.
venerdì 11 marzo 2011
La vie en rose
E' un polpettone ma non troppo melenso anche se per poco.
C'è della bravura soprattuto da parte della protagonista interpretata da Marion Cotillard che le ha valso l'oscar come migliore interprete ed è la seconda attrice francese a ottenerlo.
Mi sarei aspettato un film più bello ma nel complesso è una visione discreta.
C'è della bravura soprattuto da parte della protagonista interpretata da Marion Cotillard che le ha valso l'oscar come migliore interprete ed è la seconda attrice francese a ottenerlo.
Mi sarei aspettato un film più bello ma nel complesso è una visione discreta.
lunedì 7 marzo 2011
L'acchiappasogni
Solitamente sono delle "ciofeche" i film tratti dai libri del maestro Stephen King (ovviamente escludendo Shining).
In particolare L'acchiappasogni non rimarrà nel mio immaginario ma non è una schifezza in quanto è ben fatto ed anche se il finale è confusionario ed alcune cose non hanno molto senso è comunque un film dignitoso.
In particolare L'acchiappasogni non rimarrà nel mio immaginario ma non è una schifezza in quanto è ben fatto ed anche se il finale è confusionario ed alcune cose non hanno molto senso è comunque un film dignitoso.
domenica 6 marzo 2011
taxxi 2
Molto simpatico questo seguito di genere commedia poliziesco in cui si avvicendano scenette grottesche ed inseguimenti di macchina inverosimili.
Il produttore e sceneggatore è Luc Besson per cui la storia è veloce ed incalzante.
Leggendo su imdb.com leggo con rammarico che una delle scene più buffe, l'inseguimento che finisce con un incidente sui carrarmati, è costata la vita ad un cameraman.
Il produttore e sceneggatore è Luc Besson per cui la storia è veloce ed incalzante.
Leggendo su imdb.com leggo con rammarico che una delle scene più buffe, l'inseguimento che finisce con un incidente sui carrarmati, è costata la vita ad un cameraman.
Bourne ultimatum
Terzo ed ultimo capitolo di Matt Damon in versione marziale e stealth.
Dignitoso e ben montato è una serie di riprese tremolanti, veloci per rendere le scene di azione sempre più incalzanti.
Non importa dove si svolga l'azione purché ci siano salti, prese e colpi di pistola sempre più pericolosi e sempre più incombenti.
Ah per la cronaca il cattivone è Albert Finney il mitico protagonista del classicissimo Tom Jones del 1963.
Dignitoso e ben montato è una serie di riprese tremolanti, veloci per rendere le scene di azione sempre più incalzanti.
Non importa dove si svolga l'azione purché ci siano salti, prese e colpi di pistola sempre più pericolosi e sempre più incombenti.
Ah per la cronaca il cattivone è Albert Finney il mitico protagonista del classicissimo Tom Jones del 1963.
sabato 5 marzo 2011
Il gioiellino
E' stata una piacevole visione questa rivisitazione del crack Parmalat per svariati motivi.
Gli attori sono tutti molto bravi ed oltre alle eccellenze Girone e Servillo c'è una brava Felbembaum che dimostra di essere non soltanto bella.
La storia è veloce, essenziale e anche se parla di argomenti finanziari non è mai contorta e spiega molto bene le vicende in modo semplice e per tutti.
Inoltre il film ti prende e alla fine spiace quasi che sia finito e ti ritrovi a guardare scorrere i titoli di coda mentre la macchina da presa continua a girare ...
Gli attori sono tutti molto bravi ed oltre alle eccellenze Girone e Servillo c'è una brava Felbembaum che dimostra di essere non soltanto bella.
La storia è veloce, essenziale e anche se parla di argomenti finanziari non è mai contorta e spiega molto bene le vicende in modo semplice e per tutti.
Inoltre il film ti prende e alla fine spiace quasi che sia finito e ti ritrovi a guardare scorrere i titoli di coda mentre la macchina da presa continua a girare ...
martedì 1 marzo 2011
Leon
Che bello rivedere i film di cui ricordi scene particolari - come quella in cui Oldman prende le pasticche prima di ammazzare - che non appena nomini un titolo ti balzano davanti agli occhi e si rivive l'emozione che da giovincello in quel cinema estivo all'aperto gustavo all'aria aperta, vacanziera.
Leon è un mito, in confronto agli autori odierni, come Tarantino, è un passo indietro un poco datato ma comunque all'epoca mi conquistò.
Ah come adoro questi momenti di calma prima della tempesta
Leon è un mito, in confronto agli autori odierni, come Tarantino, è un passo indietro un poco datato ma comunque all'epoca mi conquistò.
Ah come adoro questi momenti di calma prima della tempesta
Nikita
Ho rivisto dopo molti anni questa pellicola ed un pochino l'ho vista "invecchiata".
E' sempre una visione godibile però mi ha dato l'impressione non di essere un'opera immortale ma piuttosto un film di genere ed in stile leggermente "b-movie anni ottanta".
Avevo mitizzato questo titolo e credevo che quando l'avrei rivisto dopo molto tempo sarei rimasto nuovamente folgorato. Ho avuto una scossa riguardandolo ma non troppo di più.
E' sempre una visione godibile però mi ha dato l'impressione non di essere un'opera immortale ma piuttosto un film di genere ed in stile leggermente "b-movie anni ottanta".
Avevo mitizzato questo titolo e credevo che quando l'avrei rivisto dopo molto tempo sarei rimasto nuovamente folgorato. Ho avuto una scossa riguardandolo ma non troppo di più.
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